The Dance, Kika Carvalho, Danielle De Jesus, Yaya Yajie Liang, Emmanuel Massillon, Pedro Neves, Thomias Radin, Austin Uzor, Sydney Vernon

Installation Views | Works | Press Release

Luce Gallery è lieta di annunciare la collettiva The Dance che coinvolge Kika Carvalho, Danielle De Jesus, Yaya Yajie Liang, Emmanuel Massillon, Pedro Neves, Thomias Radin, Austin Uzor e Sydney Vernon, a Torino dal 16 marzo al 28 aprile 2023.

Attraverso quindici opere, che spaziano dalla pittura al disegno e alla scultura, The Dance investiga i movimenti ritmici - sia letterali sia metaforici - degli stili della danza. Profondamente radicata nelle nostre storie culturali, l'espressività del movimento si riferisce alla celebrazione, al rituale o semplicemente ad un distinto pattern o tempo. Ogni lavoro esposto affronta varie connessioni con la storia dell'arte, qualità astratte o riferimenti simbolici alla danza nelle arti visive. La mostra intende esplorare la miriade di modi con cui gli artisti contemporanei possono interpretare, stratificare o riconsiderare questo tema classico. Il dinamismo del movimento, l'eleganza dei pattern, i passi aggraziati e i ritmi dei rituali ancestrali hanno ispirato gli artisti per secoli.

In Bomba Combativo (2023) di Danielle De Jesus, una giovane donna leggiadra ruota il busto facendo oscillare la sua sottogonna scarlatta con i movimenti della Bomba. Le origini di questa danza tradizionale portoricana risalgono ai popoli africani ridotti in schiavitù e alle tribù indigene Taínos. Essendo praticata tutt’oggi, la Bomba crea un legame profondamente radicato con gli antenati di Porto Rico e diventa motivo di orgoglio e ribellione contro i coloni che hanno cercato di cancellare le loro tradizioni.

Anche Musical Chairs (2023) di Sydney Vernon e Summer Birds They Sing Their Song I e II (2023) di Kika Carvalho si interrogano sul dialogo tra corpo e suono e dinamicità nello spazio e nel tempo. Il primo, un disegno in grafite su carta, si sofferma sulla libertà dei movimenti di un gruppo di persone che, in un momento di svago all’aperto, si diverte con il gioco delle sedie musicali. I due dipinti, invece, ritraggono la stessa giovane donna nera, appena sveglia, in una sequenza di movenze fluide e imprevedibili scandite dal canto degli uccelli.

L'influenza della danza non è tuttavia limitata alla figura umana e spesso può riferirsi a movimenti ritmici o lirici. Nel dittico di Pedro Neves, Movement 1 and 2 (2023), vediamo flussi ed intrecci di linee sottili che scendono verso il basso su sfondi blu rappresentando la pioggia. In Movement 1, queste linee toccano il tetto, mentre le immaginiamo "danzare" sulla superficie, tamburellando al ritmo della natura.

Atmosfere notturne, in cui il soffio del vento oscilla la superfice del mare di Danse Nocturne (2023) di Thomias Radin e fa ondeggiare le tende alla finestra in Drifting Hibiscus (2023) di Austin Uzor, evocano la dimensione fluttuante del sogno.

La danza può anche essere simbolicamente rappresentativa. Un linguaggio comune chiamato “danza” si riferisce a quando ci impegniamo in una negoziazione di priorità contrastanti in cui l'equilibrio, l'abilità e la meticolosità sono cruciali per il successo. In questo senso, molti dei lavori potrebbero richiamare qualsiasi numero di conflitti contemporanei dai nostri rapporti quotidiani alle relazioni razziali. 

In Dog Food (Water Hoses and Fire Trucks) (2022) di Emmanuel Massillon vediamo due grandi cani feroci che saltano sui lati opposti della tela, pronti ad attaccare su uno sfondo astratto blu, grigio, giallo e rosso. Questa scena ricorda la storia dolorosa dei dimostranti per i diritti civili negli anni '60, quando la polizia ha usato i cani per attaccare chi manifestava pacificamente. Qui la negoziazione tra due gruppi è complessa, aggressiva e ingiusta, lasciando gli osservatori ad interrogarsi: come possiamo persino iniziare a relazionarci con conflitti così impossibili?

Ulteriori affinità tra danza e arte ritroviamo nel reiterato movimento fisico della mano che determina il gesto pittorico, come esprime Echoing in Time (2023) di Yaya Yajie Liang. Sulla sua tela si espandono masse di colore come onde sonore, che suggeriscono melodie ritmiche.

Se contemplati nel loro insieme, le opere esprimono ciò che significa vedere, sentire e sperimentare la “danza” oggi nell'arte visiva contemporanea.

Kika Carvalho (1992, Vitória, Brasile) è un’artista visiva di base a Rio de Janeiro che principalmente lavora con la pittura. La pratica e ricerca artistica di Carvalho sono incentrate sul colore blu che ricorda sia il suo legame con il suo paese di origine che la storia della pittura.

Danielle De Jesus (1987, New York, Stati Uniti) è una pittrice e fotografa Nuyorican di base a Queens. Il suo lavoro si ispira alle esperienze personali con la gentrificazione e displacement nella sua città natale di Bushwick e incoraggia una riflessione sugli effetti negativi del capitalismo e del colonialismo presenti nell'America urbana.

Yaya Yajie Liang (1995, Henan, Cina) è una pittrice di base a Londra. Spesso traendo ispirazione da altre forme artistiche come la letteratura e il cinema, le sue opere sono studi sulla momentanea sensazione, percezione, narrazione e materiali.

Emmanuel Massillon (1998, Washington D.C., Stati Uniti) è un artista concettuale afroamericano basato a Washington D.C. e New York. Lavorando con diversi media, tra cui pittura, fotografia, scultura, tecnica mista e installazione, Massillon esplora la complessità delle questioni di razza, identità e cultura incoraggiando riflessioni su temi di significato politico e sulle realtà della vita quotidiana.

Pedro Neves (1997, Imperatriz, Brasile) è un artista visivo di base a Belo Horizonte che lavora con la pittura, scultura e fotografia. Il suo lavoro nasce dal bisogno di ripensare la storia del Brasile accrescendo la rappresentazione delle culture tradizionali e della vita familiare quotidiana, affrontando contemporaneamente questioni di colonialismo e imperialismo che affliggono ancora il paese.

Thomias Radin (1993, Les Abymes, Guadalupe) è un pittore di Berlino. Con un background come curatore e direttore artistico di danza, Radin equipara il movimento e il sentire della danza con il processo di pittura, riferendosi ad esso come un’”intuitiva libertà di espressione”.

Austin Uzor (1991, Nigeria) è un artista di base a New York che lavora con la pittura e il disegno. Il suo lavoro esplora l’”ignoto” esaminando gli spazi psicologici, sentimenti e realtà alternative alla ricerca di verità esistenziali, spesso concentrandosi sui traumi legati al displacement.

Sydney Vernon (1995, Contea di Prince George, Maryland, Stati Uniti) è un’artista visiva di base New York che utilizza diversi media, tra cui pittura, video e performance. La sua pratica è fortemente ispirata alla sua storia familiare, alla cultura dei Neri d’America e a profonde indagini interiori. 

 

English Version

Luce Gallery is pleased to announce The Dance, a group show featuring Kika Carvalho, Danielle De Jesus, Yaya Yajie Liang, Emmanuel Massillon, Pedro Neves, Thomias Radin, Austin Uzor, and Sydney Vernon, in Turin from March 16 to April 28, 2023.

Bringing together fifteen artworks, including painting, drawing, and sculpture, The Dance embodies the rhythmic movements - both literal and metaphorical - of dancing styles. Deeply embedded in our cultural histories, the expressiveness of movement relates to celebration, ritual, or simply a distinct pattern or tempo. Each artwork on view addresses the various art historical connections, abstract qualities, or symbolic references to dance in the visual arts. The exhibition seeks to explore the myriad ways in which contemporary artists can interpret, layer, or reconsider this classic subject matter. The dynamism of movement, elegance of patterns, graceful steps, and rhythms of ancestral rituals have provided inspiration to artists for centuries.

In Danielle De Jesus’s Bomba Combativo (2023), a graceful young woman twists her torso, swinging her full scarlet petticoat using Bomba movements. This traditional Puerto Rican dance can trace its roots back to enslaved peoples from Africa and indigenous Taínos tribes. As this type of dance is still performed today, it creates a deeply rooted connection to Puerto Rico’s ancestors and becomes a source of pride and defiance against the colonists who tried to erase their traditions.

Sydney Vernon's Musical Chairs (2023) and Kika Carvalho's Summer Birds They Sing Their Song I and II (2023) also question the dialogue between body and sound and dynamism in space and time. The first, a graphite drawing on paper, focuses on the freedom of movement of a group of people who enjoy playing musical chairs in a scene of leisure outdoors. The two paintings portray the same young black woman, just awake, in a fluid and unpredictable sequence of dance following the birdsong.

The influence of dance is not however limited to the human figure and may often refer to rhythmic or lyrical movements. In Pedro Neves’s diptych, Movement 1 and 2, we see streams and waves of thin lines cascading downward against blue backgrounds meant to represent rainfall. In Movement 1, these lines tap the rooftop, as we imagine them “dancing” across the surface, drumming to nature’s beat.

Nocturnal atmospheres, in which the breath of the wind waves the sea surface in Thomias Radin’s Danse Nocturne (2023) and sways the curtain on the window in Austin Uzor’s Drifting Hibiscus (2023), evoke the floating dimension of dreams.

Dance can also be symbolically representative. A common idiom called “the dance” refers to when we engage in a negotiation of conflicting priorities where balance, skill, and meticulousness are crucial to success. In this sense, many of the works included in this exhibition could reference any number of contemporary conflicts from our everyday relationships to race relations.

In Emmanuel Massillon’s Dog Food (Water Hoses and Fire Trucks) (2022), we see two large ferocious dogs leaping to opposite sides of the canvas ready to attack against an abstracted background of blue, gray, yellow, and red. This scene brings to mind the painful history of civil rights protesters in the 1960s, when police used dogs to attack those who demonstrated peacefully. Here the negotiation between two groups is complex, aggressive, and unfair, leaving viewers to question - how do we even begin to engage with such impossible conflicts?

We can find other affinities between dance and art in the reiterated physical movement of the hand that determines the pictorial gesture, as expressed by Yaya Yajie Liang's Echoing in Time (2023). Masses of color expand on her canvas like sound waves, suggesting rhythmic melodies.

When contemplated as a whole, the artworks in this exhibition express what it means to see, feel, and experience “dance” in contemporary visual art today.

Kika Carvalho (1992, Vitória, Brazil) is a Rio de Janeiro-based visual artist working primarily in painting. Carvalho’s artistic practice and research center around the color blue which recalls both her relationship to her homeland and the history of painting.

Danielle De Jesus (1987, New York, United States) is a Queens-based Nuyorican painter and photographer. Her work is informed by personal experiences with gentrification and displacement in her hometown of Bushwick and encourages rumination about the negative effects of capitalism and colonialism present in urban America.

Yaya Yajie Liang (1995, Henan, China) is a London-based painter. Often pulling inspiration from other artistic sources such as literature and cinema, her works are studies on momentary sensation, perception, storytelling, and materials.

Emmanuel Massillon (1998, Washington D.C., United States) is a Washington D.C. and New York-based African-American conceptual artist. Working across several media, including painting, photography, sculpture, mixed media, and installation, Massillon explores the complexity of race, identity, and culture while fostering conversations about politically charged topics and realities of daily life.

Pedro Neves (1997, Imperatriz, Brazil) is a Belo Horizonte-based visual artist working in painting, sculpture, and photography. His work stems from the need to rethink the history of Brazil by increasing the representation of traditional cultures and daily family life, while simultaneously confronting issues of colonialism and imperialism that still plague the country.

Thomias Radin (1993, Les Abymes, Guadeloupe) is a Berlin-based painter. With a background as a curator and artistic director of dance, Radin’s artistic practice equates the movement and feel of dance with the process of painting, referring to it as an “intuitive freedom of expression”.

Austin Uzor (1991, Nigeria) is a New York-based painter and drawing artist. His work explores the “unknown” by examining psychological spaces, feelings, and alternate realities in search of existential truths, often focusing on the traumas related to displacement.

Sydney Vernon (1995, Prince George’s County, Maryland, United States) is a New York-based visual artist working across multiple types of media including painting, video, and performance. Her practice is heavily inspired by her family history, Black-American culture, and in-depth investigations of self.