New York, NY – Maggio 2023
“Il tempo libero non è né una fuga dal mondo né un rifugio da esso. È un modo per relazionarsi con il mondo alle nostre condizioni, prendere tempo per esplorare i nostri desideri e i nostri sogni, nutrire la capacità di gioire, meravigliarsi, rallegrarsi, ridere, godere, amare.”
– Fred Moten
Luce Gallery è lieta di presentare Won’t You Celebrate with Me, la prima personale a New York dell’artista afro-brasiliano Zéh Palito, a cura di Larry Ossei-Mensah. La mostra, concepita come progetto speciale nello spazio temporaneo aperto da Luce Gallery a New York (365 Broadway) ha inaugurato il 19 maggio e prosegue sino al 10 giugno 2023.
Won’t You Celebrate with Me è un chiaro richiamo di Palito, che si ispira all'omonima poesia della leggendaria poetessa di Baltimora Lucille Clifton. Una risposta al ritmo e all'urgenza della poesia di Clifton, la mostra cattura l'essenza della vita nera in momenti di riposo, a proprio agio e in pace attraverso vividi paesaggi onirici, invitando a riflettere sulla resilienza dei neri nella diaspora.
Palito ha affinato il suo lessico visivo nelle strade di San Paolo come autore di murales, opere d'arte straordinarie nei suoi caratteristici rosa e gialli. Utilizzando lo spazio pubblico come suo studio e le pareti degli edifici attorno alla città come tela, l’artista ha sviluppato un'abile capacità che colloca il suo soggetto in scene che comunicano la gioia dei neri e sovvertono il linguaggio visivo oppressivo che, amplificato dai media tradizionali e social, ha afflitto i neri per secoli raffigurandoli come pigri, poco sofisticati, violenti e disumani. Palito si concentra sulle voci nere e rompe gli stereotipi tradizionali associati ai loro corpi, in particolare negli spazi per il tempo libero. Attingendo alla coscienza collettiva nera, condivide la sua visione della realtà nera nella sua pienezza: amorevole, complessa, felice e in comunità l'uno con l'altro.
L'arte di Palito attrae nel suo universo e esorta a celebrare la multidimensionalità dell'esperienza nera universale. Il suo lavoro esalta la bellezza dei corpi neri in attimi di relax, come in I Swam Against Their Waves (2023), quando sono sdraiati su una spiaggia in No Jim Crow Laws on Sag Harbor (2023) o semplicemente si godono la compagnia dei propri cari in From Baltimore with Love (2023). Corpi neri intenti al gioco, esprimendo se stessi o amore romantico, e ritratti in situazioni di riposo costituiscono alcune pose che fissano il punto cruciale della sua pratica. Il dipinto Love Times Love(2023) è un perfetto esempio in quanto evidenzia una coppia avvolta l’uno nelle braccia dell'altro con lo sguardo rivolto verso l’osservatore, evocando un legame indissolubile tra due anime gemelle. Mettendo in mostra questi momenti, Palito sfida gli stereotipi, invita a ripensare percezioni della vita nera e celebra l'importanza di prendersi del tempo per i semplici piaceri, ricordandoci che il tempo libero non è un lusso ma un aspetto vitale del nostro benessere.
“Il tempo libero non è un lusso, ma una necessità. È il momento di cui abbiamo bisogno per ricaricare i nostri spiriti, per riconnetterci con le nostre comunità e per riaffermare il nostro impegno per la giustizia e la liberazione.”
- Fred Moten
Nella sua dinamica pratica artistica riconosciamo varie fonti di ispirazione, tra cui gli impressionisti, post-impressionisti, ritratti in studio dell'Africa occidentale, l'hip hop e la cultura brasiliana. Per Palito, il lavoro prende forma come un forum per raccontare storie sulla sua cultura, eredità culturale e identità. Attraverso dipinti su tela, celebra i neri con colori audaci, pennellate sciolte e immagini piene di energia che spesso decostruiscono simboli per ricreare feconde superfici pittoriche su cui prolifica la presenza di corpi neri della diaspora innalzata. Ciò è spesso rappresentato con frutti tropicali simili a nature morte, soggetti agghindati in abiti con loghi di marchi di lusso e altri significanti della mobilità verticale. I lavori visivamente accattivanti funzionano nel punto in cui si intersecano razza, storia, identità, tempo libero e cultura, sviluppando una pratica dalla struttura espressiva e non lineare. L’abilità dell’artista di rendere belle le condizioni difficili è l'elemento chiave che la rende così singolare. La sua arte sfida i tropi e le rappresentazioni negative della cultura nera, consentendo un ritratto fresco e autentico delle diverse esperienze all'interno della comunità nera.
La mostra è accompagnata da una playlist curata da Zéh Palito, la quale ha ispirato la nascita dei lavori esposti, oltre alla pubblicazione di testi curatoriali di Ademar Britto, Teri Henderson, Larry Ossei-Mensah, Chantel Akworkor Thompson, e di un'intervista di Larry Ossei-Mensah con Derrick Adams e Zéh Palito.
About Zéh Palito
Zéh Palito è uno storyteller e osservatore culturale che condivide la conoscenza della vita diasporica africana contemporanea. Adornate con oro e gioielli, conchiglie, frutti esotici e fiori, le figure dei suoi dipinti sono al centro dell’attenzione e diventano protagoniste delle proprie storie. Ogni soggetto è ritratto in un atteggiamento forte che esprime un'identità personale positiva e rende omaggio a un ricco patrimonio culturale. In combinazione con l'uso di colori vivaci, ognuno dimostra fiducia, soddisfazione e sicurezza di sé attraverso la propria mera esistenza.
Il lavoro di Zéh Palito cerca di promuovere un rapporto di reciproco rispetto e piacere tra gli esseri umani e il mondo naturale, spesso traendo ispirazione dalla cultura brasiliana, africana e americana. L'artista interviene su scale molto diverse, da ambiziosi murales site-specific a opere figurative di piccolo formato su tela. Assieme all’impegno per l'ambiente, un elemento fondamentale della sua pratica è la volontà di elevare, ispirare e celebrare le comunità emarginate e le voci sottorappresentate - un suggerimento implicito che le due questioni vadano di pari passo.
Frutti tropicali, animali, automobili e piscine si muovono in un mondo di vivaci foglie, fiori e piante d'appartamento. Scegliendo di rappresentare gruppi minoritari, Palito si concentra su individui con maggiore intimità di prospettiva. Descrive le sue figure in sincronia con l'ambiente circostante. Attraverso marcati cambiamenti di scala e un utilizzo di colori altamente saturo, l'artista propone una meravigliosa visione utopica per il futuro.
Zéh Palito ha realizzato murales artistici in oltre trenta paesi tra Africa, Asia, Americhe, Europa e Medio Oriente. È stato coinvolto in numerose mostre collettive, tra cui “When We See Us” al Museum Zeitz MOCAA in Sud Africa, “Quilombo: vida, problemas e aspirações do negro” all’Instituto Inhotim in Brasile, “Regarde-moi” alla galleria Perrotin di Parigi e “Winner Takes All” alla Marianne Boesky Gallery di New York. Tra le sue mostre personali: “Eu sei porque o pássaro canta na gaiola” alla galleria Simões de Assis in Brasile, “Untouchable Negritude” alla Luce Gallery in Italia e “Tropical Diaspora” all'Eubie Blake Cultural Center di Baltimora.
About Larry Ossei-Mensah
Larry Ossei-Mensah considera l'arte come un forum per ridefinire il modo in cui vediamo noi stessi e il mondo che ci circonda. Il curatore ghanese-americano ha lanciato numerose mostre e programmi con artisti, tra cui Firelei Báez, Steve McQueen, Catherine Opie, Nick Cave, Guadalupe Maravilla, Ebony G. Patterson, Judy Chicago e Stanley Whitney. Ossei-Mensah ha collaborato con realtà prestigiose internazionali, come MCA Denver, Ben Brown Fine Arts a Hong Kong e Londra, la 7a Athens Biennale ad Atene (co-curatore con OSMK Social Club) e MASS MoCA (co-curatore con Susan Cross e Allison Janae Hamilton, 2018-19). È stato partner di diversi progetti Web3 con creativi, tra cui Derrick Adams x Jay-Z, Marco Brambilla e Mikael Owunna.
Dopo aver curato “Ghost of Empires”, collettiva acclamata dalla critica nella primavera del 2022 alla galleria Ben Brown Fine Art di Hong Kong, Ossei-Mensah ha recentemente inaugurato la sua seconda mostra in Asia, “Sounds of Blackness” al Metropolitan Museum di Manila nelle Filippine. Si tratta della prima mostra collettiva che riunisce nel Sud-Est asiatico un gruppo di artisti visivi neri della diaspora africana, come Rashid Johnson, Toyin Ojih Odutola, Vaughn Spann, Tschabalala Self e Hank Willis Thomas. Sino al 17 giugno 2023, la mostra esplora il modo in cui gli artisti coinvolti utilizzano le loro pratiche come dibattito per articolare una diversità di idee e prospettive attraverso vari medium. Inoltre, Ossei-Mensah ha lavorato insieme al pittore ghanese Amoako Boafo curando la sua prima mostra personale in un museo, “Soul of Black Folks” al Museum of the African Diaspora (MoAD) nel 2021 a San Francisco, al Contemporary Art Museum Houston nel 2022 e prossimamente al Seattle Art Museum e al Denver Art Museum tra l’estate e l’autunno 2023.
Originario del Bronx, Ossei-Mensah ha co-fondato ARTNOIR, un'organizzazione no-profit la cui missione è promuovere l'equità razziale nel mondo dell'arte mettendo al centro creativi, curatori, collezionisti e comunità di colore. Insieme ad ARTNOIR, ha lavorato con marchi come UBS, Twitter, Coca-Cola, 1stDibs e Mailchimp su progetti di arte e cultura. Ossei-Mensah è apparso in pubblicazioni, tra cui New York Times, Artsy, WWD, Frieze, Dazed, Robb Report, The Financial Times e Cultured Magazine. Ha partecipato a numerosi panel e conversazioni nell’ambito di Art Basel Miami Beach, The Earn Your Leisure Podcast e FOG Design+Art Fair. Dopo aver ricoperto il ruolo di Susanne Feld Hilberry Senior Curator al Museum of Contemporary Art Detroit (MOCAD), Ossei-Mensah è attualmente Curator-at-Large alla Brooklyn Academy of Music (BAM).
English version
New York, NY – May 2023
“Leisure is neither an escape from the world nor a refuge from it. It is a way of engaging with the world on our own terms, of taking time to explore our desires and our dreams, of cultivating the capacity for joy, for wonder, for delight, for laughter, for pleasure, for love.”
– Fred Moten
Luce Gallery proudly presents Won’t You Celebrate with Me, the New York City solo exhibition debut by Afro-Brazilian visual artist Zéh Palito curated by Larry Ossei-Mensah. Opened on May 19, the exhibition, born as a special project, will be on view through Saturday, June 10 at Luce Gallery in New York City residence, 365 Broadway.
The exhibition is a clarion call by Palito, inspired by the legendary Baltimore poet Lucille Clifton’s poem of the same name. A response to the rhythm and urgency of Clifton’s poem, Palito’s exhibition of works captures the essence of Black life in respite, at ease, and at peace through vivid dreamscapes. Won’t You Celebrate with Me invites us to reflect on the resilience of Black people across the diaspora.
Palito honed his visual lexicon in the streets of Sao Paulo as a muralist creating larger-than-life artworks in his signature pinks and yellows. Utilizing public space as his studio and the walls of buildings around Sao Paulo as his canvas, Palito developed an adroit facility to situate his subject in scenes that articulate Black joy and subvert the oppressive visual language that does seek to uplift Black people. A visual language amplified by traditional and social media that has plagued Black people for centuries depicting them as lazy, unsophisticated, violent, and inhuman. Palito has cultivated a practice that centers Black voices and ruptures traditional stereotypes associated with their bodies, particularly in leisure spaces. By tapping into the Black collective consciousness, Palito shares his view on the Black reality in its fullness - loving, complex, happy, and in community with each other.
Palito’s art seduces you into his universe and invites you to celebrate the multidimensionality of the global Black experience. His work celebrates the beauty of Black bodies at rest, as illustrated in I Swam Against Their Waves, lounging on a beach articulated in No Jim Crow Laws on Sag Harbor, or simply enjoying the company of loved ones, as seen in the piece From Baltimore with Love. Black bodies at play, expressing self or romantic love, and visualized in a state of repose are some poses that anchor the crux of Palito’s practice. A painting like Love x Love is a quintessential example as it highlights a couple enveloped in each other's arms, gaze directed at the viewer evoking an unbreakable bond between two soulmates. By showcasing these moments, Palito challenges stereotypes and invites viewers to rethink their perceptions of Black life and celebrates the importance of taking time to enjoy the simple pleasures of life, reminding us that leisure is not a luxury but a vital aspect of our well-being.
“Leisure is not a luxury, but a necessity. It is the time we need to recharge our spirits, to reconnect with our communities, and to reaffirm our commitment to justice and liberation.”
- Fred Moten
Within his dynamic artistic practice, we recognize inspiration from various sources including The Impressionists, Post-Impressionist, the West African Portrait Studio, Hip Hop, and Brazilian culture. Palito utilizes his artistic practice as a forum for telling stories about his culture, heritage, and identity. Through his paintings on canvas, he celebrates Black people with bold colors, loose brushwork, and dynamic imagery that often deconstruct symbols to recreate fecund pictorial planes proliferated by the presence of Black bodies from the diaspora uplifted. This is often depicted in Palito’s work by still life-like tropical fruits, subjects draped in clothing with luxury brand logos, and other signifiers of upward mobility. With each brushstroke, Palito creates visually arresting paintings that operate at the intersection of race, history, identity, leisure, and culture, developing a practice that is expressive and nonlinear in structure. His capacity to make fraught conditions beautiful is the key ingredient that makes Palito’s practice so singular. His art challenges the tropes and negative representations of Black culture, presenting a refreshing and authentic portrayal of the diverse experiences within the Black community.
The exhibition is accompanied by a playlist of music curated by Zéh Palito, which inspired the creation of works on show, in addition to a publication of essays by Ademar Britto, Teri Henderson, Larry Ossei-Mensah, Chantel Akworkor Thompson, as well as a Q&A between Derrick Adams, Zéh Palito and Larry Ossei-Mensah.
About Zéh Palito
Zéh Palito is a storyteller and cultural observer who provides insight into contemporary African diasporic life. Adorned with gold and other jewels, shells, exotic fruits, and flowers, the figures in his paintings become the centre of attention and the protagonists of their own stories. Each figure is positioned in a stance of power that illustrates a positive self-identity and pays homage to a rich cultural heritage. Combined with the use of bright colors, each figure demonstrates confidence, satisfaction, and self-assurance through their mere existence.
Zéh Palito's practice seeks to promote a relationship of mutual respect and pleasure between humans and the natural world, often drawing inspiration from Brazilian, African, and American cultures. The artist works across very different scales, from ambitious site-specific murals to small-scale figurative works on canvas. In parallel with his commitment to the environment, elevating, inspiring, and celebrating marginalized communities and underrepresented voices is a fundamental element of his practice - an implicit suggestion that the two issues go hand in hand.
Tropical fruits, animals, cars, and swimming pools, move through a world of vibrant foliage, flowers, and houseplants. Zéh Palito, choosing to represent minority groups, focuses on individuals with a greater intimacy of perspective. He depicts his figures in sync with their surroundings. Through dramatic shifts in scale and highly saturated use of colors, the artist proposes a wonderous utopic vision for the future.
Zéh Palito has made art murals in over 30 countries between Africa, Asia, the Americas, Europe, and the Middle East. He has been the subject of numerous group exhibitions, including “When We See Us” at Museum Zeitz MOCAA in South Africa, “Quilombo: vida, problemas e aspirações do negro” at Museum Inhotim in Brazil, “Regarde-Moi” at Perrotin, Paris and “Winner Takes All” at Marianne Boesky Gallery, New York. Among his solo exhibitions some highlights are, “Eu sei porque o pássaro canta na gaiola” - Galeria Simões de Assis, Brazil, “Untouchable Negritude” - Luce Gallery, Italy and “Tropical Diaspora” at Eubie Blake Cultural Center, Baltimore, USA.
About Larry Ossei-Mensah
Larry Ossei-Mensah uses art as a forum to redefine how we see ourselves and the world around us. The Ghanaian-American curator has launched numerous exhibitions and programs featuring artists such as Firelei Baez, Steve McQueen, Catherine Opie, Nick Cave, Guadalupe Maravilla, Ebony G. Patterson, Judy Chicago, Stanley Whitney, and many more. As a global collaborator, Ossei-Mensah has worked with renowned venues around the world such as; the MCA Denver, Ben Brown Fine Arts in Hong Kong & London, the 7th Athen Biennale in Athens, Greece, (co-curated with OSMK Social Club), and MASS MoCA (co-curated with Susan Cross and Allison Janae Hamilton in 2018-2019). He’s been a partner on several Web3-related projects with creatives such as Derrick Adams x Jay-Z, Marco Brambilla, and Mikael Owunna.
Following his critically acclaimed exhibition in Spring 2022, Ghost of Empires, at Ben Brown Fine Art in Hong Kong, Ossei-Mensah recently opened his second exhibition in Asia, Sounds of Blackness, at the Metropolitan Museum of Manila in the Philippines. This is the first group exhibition featuring an ensemble of all Black visual artists from the African Diaspora in South East Asia. The exhibition explores how the participating artists utilize their practices as a forum to articulate a diversity of ideas and perspectives through various mediums and is on view until June 17th featuring Artists such as; Rashid Johnson, Toyin Ojih Odutola, Vaughn Spann, Tschabalala Self, and Hank Willis Thomas. Ossei-Mensah has also worked alongside Ghanaian painter, Amoako Boafo, curating his first museum solo exhibition, Soul of Black Folks, exhibited at the Museum of the African Diaspora (MoAD) in 2021, San Francisco, and the Contemporary Art Museum Houston in 2022 with upcoming iterations on view summer & fall ‘23 at the Seattle Art Museum and Denver Art Museum.
A native of The Bronx, Ossei-Mensah co-founded ARTNOIR, a nonprofit whose mission is to drive racial equity in the art world by centering creatives, curators, collectors, and communities of color. Through ARTNOIR, he has worked with brands like UBS, Twitter, Coca-Cola, 1stDibs, and Mailchimp on projects that were the intersection of art and culture. Ossei-Mensah has been profiled in publications, including the New York Times, Artsy, WWD, Frieze, Dazed, Robb Report, The Financial Times, and Cultured Magazine. He has participated in numerous panels and conversations alongside Art Basel Miami Beach, The Earn Your Leisure Podcast, and The Fog Art Fair. Formerly the Susanne Feld Hilberry Senior Curator at the Museum of Contemporary Art (MOCAD), Detroit, Ossei-Mensah currently serves as Curator-at-Large at the Brooklyn Academy of Music (BAM).