Così quella terra che sino allora era grezza e informe, mutò e assunse l'ignorata figura dell'uomo
“L’ignoto,” disse la voce morbida di Faxe nella foresta, “l’imprevisto,ciò che non è dimostrato,è su questo che si basa la vita. L’ignoranza è il fondamento del pensiero. L’assenza di prove il fondamento dell’azione. Se fosse provato che Dio non esiste non ci sarebbe nessuna religione. Ma anche se fosse provato che Dio esiste non ci sarebbe nessuna religione …
Dimmi, Genry, cosa conosciamo?
Vorrei imparare a predirti il futuro in un modo che non neghi la tua flessibilità.
Amo le Metamorfosi di Ovidio - una storia di cambiamento che fluisce nella successiva –perché sento visceralmente quanto siano lenti i fili che tengono assieme le nostre forme attuali.
Come a dire: io sono una donna, ora sono un ragno, ora sono un mito.
Se il mondo di Lucrezio è fatto d’atomi inalterabili, quello d’Ovidio è fatto di qualità, d’attributi, di forme che definiscono la diversità d’ogni cosa, e pianta e animale e persona; ma questi non sono che tenui involucri d‘una sostanza comune che – se agitata da profonda passione – può trasformarsi in quel che vi è di più diverso.
Lavoro con la lana, la seta, il metallo ed il colore perché mi interessa la fluidità (l’essere vivi) di questi materiali.
Nei miei pezzi la lana è filata a mano, tessuta, cotta e battuta. Il tocco, il lavoro e l’impronta del mio corpo diventa il più possibile presente.
Questa mostra presenta lavori sia intelaiati che non intelaiati, tutti camminano sul confine che separa la pittura dall’arte tessile. Il rapporto tra i miei lavori intelaiati e quelli appesi senza telaio assomiglia per me a quello tra la stasi e il movimento, il silenzio e il suono. Entità separate, eppure capaci di dare vita a un ritmo (una relazione) quando condividono uno spazio. Di Oracles fa parte anche un’installazione composita di pietre, alcune raccolte, altre fuse in acciaio. Il cuore della mia pratica si radica nell’esplorazione della trasformazione, nel promuovere un’attenzione al cambiamento che può essere una pratica non solo creativa, ma di devozione.
Lanciare il dado quando il futuro è un bersaglio mobile. Cos’è mai la divinazione a fronte di una trasformazione incessante? Se nulla è stabile, neppure il noto e l’ignoto. Qual è il punto in cui rinunciamo a qualsiasi distinzione?
Niente aveva forma stabile, ogni cosa s'opponeva all'altra, perché in un corpo solo il freddo lottava col caldo, l'umido col secco. il molle col duro, il peso con l'assenza di peso. Come prima che nascessimo, o dentro a un buco nero, o in un momento di stanchezza estrema.
Pietre e acciaio. Lana e tessuto. Cosa sono in questo istante? Sono una macchina da scrivere che fa riecheggiare i tasti secchi nell’umida e scura alba.
English version
Thus clay, so lately no more than a crude and formless substance,
was metamorphosed to assume the strange new figure of Man.
The unknown,” said Faxe’s soft voice in the forest, “the unforetold, the unproven, that is what life is based on. Ignorance is the ground of thought. Unproof is the ground of action. If it were proven that there is no God there would be no religion…. But also if it were proven that there is a God there would be no religion…Tell me Genry, what is known?
I’d like to learn how to tell you your future in a way that does not deny your flexibility.
I love Ovid’s Metamorphoses- one story of change flowing to another- because I feel viscerally the looseness of the threads holding together our current forms.
Such as: I am a woman, now I am a spider, now a myth.
If Lucretius’s world is composed of unalterable atom’s, Ovid’s is composed of the qualities, attributes, and forms that reveal the distinctiveness of every object, and plant and animal and person but that are merely thin sheaths over a common substance which--- when stirred by profound emotion can change itself into radically different forms.
I work with wool, silk, metal, and dye because I’m interested in the fluidity (live-ness) of these materials. The wool in my pieces is handspun, woven, boiled, and beaten. Touch, labor, and the imprint of my body becomes as present as possible.
This exhibition includes both stretched and un-stretched works, all walking the line between painting and textile. I see the relationship between my stretched and free-hanging works as similar to how I understand stillness against motion, silence next to sound. Separate entities, yet capable of forming a rhythm (relationship) when sharing space. Oracles also includes a multipiece installation of stones, some gathered, some cast from steel. At its core, my practice is rooted in exploring transformation- how fostering attention to shift can be not only a creative practice, but also a spiritual, even a devotional one.
To cast the dice when the future is a moving target. What is divination in the face of unrelenting transformation? If nothing is fixed, then known and unknown. At what point do we give up any distinction?
None of the elements kept their shape, and all were in conflict inside one body: the cold with the hot, the wet with the dry, the soft with the hard, and the weight with the weightless.Like before we were born, or inside a black hole, or within a moment of extreme exhaustion.
Stones into steel. Fleece into fabric. What am I in this instant? I’m a typewriter making the dry echo in the dark, humid dawn.